Questo mercato ha favorito la scomparsa delle risorse territoriali, in termini di biodiversità (ridotto il numero di varietà coltivate o allevate, o commercializzate), ma anche con l'erosione della cultura rurale, soprattutto gastronomica, dei contesti locali. In risposta a questa tendenza dominante, alcuni produttori e consumatore hanno elaborate nuove iniziative, volte alla ri-localizzazione dei circuiti di produzione e consumo con nuove forme di commercializzazione e di consumo che, sinteticamente, si possono ricondurre sotto la dizione di "filiera corta".
La filiera corta consente di ridurre il numero di intermediari presenti lungo la catena che conduce dal produttore al consumatore. In questo senso, la filiera corta è quella in cui il produttore vende direttamente il prodotto al consumatore: il prodotto segue un percorso più breve rispetto alla filiera lunga. Questa tipologia di filiera offre una importante opportunità di creare valore aggiunto sul territorio, rafforzando la specificità dei prodotti locali tenendo in considerazione che a causa del rapporto stretto fra territorio, clienti e prodotto, tali forme di vendita evidenziano la non delocalizzabilità della produzione locale.
Col progetto "Sapori a KmZero" si intende creare e recuperare un contatto "umano", il prodotto e il consumatore con un'agricoltura che vuole essere vicina al proprio cliente, ai suoi gusti e al sue benessere, attraverso la vendita diretta in azienda, nelle fiere e sagre locali, nei negozi collettivi degli agricoltori e nelle varie forme di gruppi di acquisto, al fine di supportare il processo di consapevolizzazione e fidelizzazione dei consumatore nei confronti della filiera corta agro-alimentare e favorire la cooperazione tra gli operatori locali, assicurando un reddito ai produttori agricoli dell'area di interesse del progetto, creando nuove opportunità di vendita diretta dei prodotti. Realizzare, al contempo, un riavvicinamento tra monde rurale e le realtà metropolitane.